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L’acqua è vita, ma cosa rende quest'acqua così speciale?
Bluegreen si avvale di processi tecnologici di microfiltrazione, ionizzazione, osmotizzazione ed alcalinizzazione che provvedono all’eliminazione di tutti gli elementi inquinanti come ad esempio metalli pesanti, nitriti, nitrati, pesticidi, arsenico e microplastiche. L’acqua alcalina contribuisce ha una migliore idratazione. Inoltre la nostra acqua contiene un basso residuo fisso che la rende buona al palato e leggera.
Servizio giornalistico ‘Chiare, fresche e dolci acque’ di Claudia Di Pasquale andato in onda su RAI 3 nella trasmissione Report del 5 giugno:
In Italia si beve più acqua minerale in bottiglia che acqua potabile da rubinetto. Il paradosso è che l’acqua in bottiglia, in alcuni casi, può essere ‘non potabile’ a norma di legge, nel senso che può contenere sostanze minerali oltre i limiti consentiti per l’acqua che sgorga dal rubinetto di casa. La legge, in altri termini, è più rigorosa e attenta alla salute umana quando fissa i parametri e le norme per l’acqua degli acquedotti pubblici rispetto a quando regolamenta l’attività dell’industria che imbottiglia le acque minerali. Per alcune sostanze, addirittura, non vengono posti limiti di presenza nell’acqua minerale né obbligo di citazione nelle etichette da parte degli imbottigliatori. Tra le sostanze di cui non c’è obbligo di citazione in etichetta c’è, per esempio, l’arsenico. Di più: la scritta ‘acqua minerale naturale’ altro non significa che acqua imbottigliata così come sgorga dalla sorgente, indipendentemente dai risultati dei controlli che si effettuano sulla salubrità della sorgente medesima. In Italia centrale, nella provincia di Viterbo e a nord di Roma, alcuni acquedotti sono stati chiusi perché l’acqua non rispettava i parametri mentre nelle vicinanze industrie di imbottigliamento hanno continuato ad operare tranquillamente.
Questo quadretto poco rassicurante è emerso dal servizio giornalistico ‘Chiare, fresche e dolci acque’ di Claudia Di Pasquale andato in onda su RAI 3 nella trasmissione Report del 5 giugno. Il problema non è nuovo, tanto che alcuni sindaci e alcune agenzie comunali incaricate della gestione dell’acqua pubblica hanno lanciato già qualche anno fa slogan che avvertivano i cittadini che l’acqua del rubinetto di casa garantita dal Comune era più buona e sicura di quella in bottiglia. Report è andato oltre inviando al British Geological Survay, un’agenzia inglese autorevole, 32 campioni di altrettante acque minerali italiane imbottigliate da industrie titolari di marchi tra i più conosciuti. I risultati delle analisi confermano il problema ovvero confermano che le acque minerali sono a norma nella misura in cui la norma non c’è o è particolarmente favorevole, presentando limiti in taluni casi ben al di sopra di quelli consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La Di Pasquale ha intervistato alcuni esperti per puntualizzare le principali sostanze al centro del problema e i limiti posti alla loro presenza nell’acqua da acquedotto e nell’acqua minerale. Il berillio è un minerale presente nelle acque vulcaniche dell’Italia centrale, considerato cancerogeno e responsabile di lesioni intestinali in caso di consumo continuato nel tempo: per le acque potabili la legge impone il limite di 4 microgrammi per litro mentre per le acque minerali non c’è alcun limite. Il risultato di questa assurdità è che nelle stesse zone dove gli acquedotti sono stati chiusi per aver superato i limiti posti alla presenza di berillio, gli imbottigliatori hanno continuato ad operare prelevando l’acqua dalle stesse fonti utilizzate dagli acquedotti o in fonti vicine e distribuendo le bottiglie ai supermercati. Per il manganese il limite di legge è di 50 microgrammi-litro per l’acqua che sgorga dai rubinetti e di 300 microgrammi per l’acqua in bottiglia. Per l’alluminio la presenza massima consentita nell’acqua potabile è di 200 microgrammi-litro ma non ci sono limiti per l’acqua in bottiglia. Per l’arsenico – notoriamente nocivo, cancerogeno e all’origine di malattie cardiovascolari – il limite consigliato dall’OMS è di 10 microgrammi per litro ma alcuni Comuni hanno alzato il limite a 50 microgrammi-litro perché altrimenti in quei Comuni non ci sarebbe stata acqua da bere. E gli imbottigliatori? Non hanno l’obbligo di riportare in etichetta il contenuto di arsenico. Una delle marche più famose e acquistate in Italia, considerata assolutamente tra le migliori per qualità, mette in commercio acqua minerale con una percentuale di arsenico di 5,99 microgrammi per litro, ben sotto i limiti di legge ma lontana dai parametri consigliati negli Stati Uniti per tutelare la salute umana corrispondenti a una presenza da zero a 2 microgrammi di arsenico per litro.
Ci sembra evidente che le leggi sulle acque minerali in Italia e sulla loro etichettatura vadano modificate. Chi sopravviverà vedrà.
L’acqua è vitale per il funzionamento di ogni singola cellula dell’organismo umano.
Bere acqua non è una semplice abitudine ma è una regola da imparare per mantenere in salute il nostro corpo.
Il nostro organismo è infatti composto in media dal 70% di acqua, con percentuali che variano dal 55% al 75% a seconda di peso, età, sesso, regime alimentare, attività sportiva, abitudini di vita e ambiente in cui si vive. In parole semplici, in una persona che pesa 70 Kg, circa 47 Kg sono solo di acqua.
L’acqua corporea inoltre è presente per il 75% nei muscoli e negli organi interni, per il 10% nel tessuto adiposo e per il 3% nello scheletro.
L'acqua nel nostro corpo
i liquidi e gli organi più acquosi
Liquido celebrale 99%
Midollo osseo 99%
Polmoni 86%
Reni 83%
Cuore 79%
Muscoli 75%
L’acqua è essenziale per garantire le principali funzioni vitali
dal battito cardiaco alla respirazione, dalla conduzione degli stimoli nervosi alla digestione, dalla vista all’olfatto, ogni singola attività del nostro organismo richiede un ambiente adeguatamente idratato.
L’acqua è quindi un nutriente essenziale a tutti gli effetti poiché è necessaria per le funzioni fisiologiche vitali.
Non a caso bere acqua favorisce la memoria, aiuta il metabolismo, il cuore, mantiene la pelle tonica perché idratata.
In pratica contribuisce a mantenere la salute di tutto il nostro organismo.
Quanta acqua bere?
L’EFSA (European Food Safety Authority o Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha quantificato nel 2010 il fabbisogno di acqua giornaliero.
Ecco i suoi valori secondo le indicazioni dell’EFSA:
- neonati sino a sei mesi di vita: 100 ml al giorno
- bambini: tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 ml/giorno
- tra 1 e 3 anni di età: 1100-1300 ml/giorno
- tra 4 e 8 anni di età: 1600 ml/giorno
- tra 9 e 13 anni di età: 2100 ml/giorno per i maschi e 1900 ml/giorno per le femmine adolescenti,
- adulti e anziani: femmine 2 L/giorno maschi 2,5 L/giorno.